Il fattore Mozart è in ciascuno di noi.
Infatti, secondo il Dott. Vincenzo Galatro, lo sviluppo di una mente musicale non è prerogativa dei soli musicisti di professione.
Ciascuno di noi, se lo vuole, può coltivare l’intelligenza musicale, ma è bene farlo applicando il giusto metodo. Si può imparare la musica e a suonare uno strumento musicale a qualsiasi età, non ci sono limiti.
L’intelligenza engrammatica è la chiave per attivare l’intelligenza musicale.
E’ l’interruttore per attivare il Fattore Mozart. Ma non solo. È la chiave per leggere e scrivere il codice neurologico.
“Non tutti possono diventare grandi musicisti, ma un grande musicista può nascondersi dentro ciascuno di noi”, dice il prof. Vincenzo Galatro.
Quali sono i meccanismi neurologici e i processi mentali alla base delle menti straordinarie che spiccano nel campo della musica? Ce lo spiega nel suo libro, “Il Segreto di Mozart. Una nuova e rivoluzionaria teoria”.
Esisterebbe, dunque, un “pentagramma di neuroni” su cui è possibile imprimere e successivamente ricordare le note di qualsiasi opera musicale o melodia. Mozart memorizzava la musica con il semplice ascolto e successivamente era in grado di suonare senza bisogno di spartiti.
Mozart poteva ritenere nella memoria – in modo durevole o, forse, per sempre – quanto stava componendo, sia nella totalità che nei dettagli, ma non ci ha mai detto né tramandato in alcun modo il suo “metodo” e come ci riusciva.
Vincenzo Galatro, grazie anche alla propria esperienza di bambino prodigio, ha il merito di aver proiettato luce sull’enigma della genialità del famoso musicista, sui suoi processi cognitivi e sui meccanismi di funzionamento del cervello di Mozart, ideando un innovativo e rivoluzionario metodo di apprendimento.
Per sviluppare l’Intelligenza musicale (Musical Intelligence), utilizzando il c.d. Fattore Mozart, bisogna attivare un sistema neurologico specifico del cervello, un dispositivo innato di acquisizione del linguaggio musicale (Music Acquisition Device, MAD).
Il dott. Galatro ha elaborato un algoritmo neurologico in grado di potenziare le facoltà cognitive legate all’apprendimento della musica e che, contemporaneamente, svolgono una funzione determinante nel miglioramento di tutte le funzioni cognitive. Con la sua scoperta ha aperto nuovi scenari applicativi in diversi campi del sapere, attraverso l’utilizzo, la decifrazione e la decodifica del codice neurologico, superando e completando, senza sostituirli, i metodi di insegnamento, didattici e di apprendimento tradizionali.
Una vera e propria programmazione neurologica che porta a una riconfigurazione del nostro cervello.
La sua efficacia dipende dall’esercitazione pratica. È l’allenamento che produce risultati.
La scoperta dei neuroni musicali ad opera dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT) rappresenta un’ulteriore conferma dell’esistenza di un sistema musicale, definito dal Dott. Vincenzo Galatro come “Fattore Mozart”. Il particolare, prima di questa importante scoperta, il dott. Galatro aveva già da tempo teorizzato l’esistenza di un circuito di neuroni specializzati per la musica e l’apprendimento musicale.
La scoperta del MIT di Boston, oltre a confermare le ipotesi teoriche e le ricerche del Dott. Vincenzo Galatro, rappresenta un importante base scientifica del suo metodo di apprendimento, confermando il rigore scientifico, l’originalità e l’alto valore culturale ed innovativo della sua nuova teoria sull’intelligenza, divulgata con il libro “Il segreto di Mozart – Una nuova e rivoluzionaria teoria”.
Il dott. Galatro nel suo libro scrive:
“Il fattore Mozart è quell’interruttore segreto del pensiero che risiede in ognuno di noi, negli abissi della nostra mente, che aspetta soltanto di essere attivato. L’intelligenza umana può essere accresciuta. L’intelligenza musicale può essere aumentata.
Nessuno è intrappolato nel quoziente intellettivo (Q.I.) con cui si nasce. Il Q.I. è solo una delle misurazioni dell’intelligenza, e non necessariamente la migliore o la più attendibile.
L’intelligenza engrammatica è la sfida ad andare controcorrente, sperimentare strategie più efficaci e potenti, per ottenere risultati migliori e performance eccellenti”.
Per maggiori approfondimenti sulla relazione tra musica e intelligenza, si invita a visitare il sito internet:
www.ilsegretodimozat.com
MOZART BRAIN MODEL E MEMORIA SUPERIORE
MOZART MEMORY MODEL
Una delle più grandi sfide della scienza e della ricerca neuro-scientifica è la comprensione degli arcani meccanismi e delle leggi che regolano l’attività e il funzionamento della nostra mente.
Secondo gli scienziati, utilizziamo solo una piccola quantità del nostro cervello (il 5-10 per cento), e saremmo in grado di fare cose sorprendenti, al di là di ogni immaginazione, se solo riuscissimo ad accedere alle reali potenzialità della nostra mente.
Molto è stato fatto, ma resta, tuttavia, ancora molto da fare e, soprattutto, da scoprire.
Il nostro cervello è una macchina affascinante e misteriosa, che nel corso del tempo ha generato numerosi studi e ricerche, ma anche miti e leggende sull’argomento.
Da molti anni ricercatori nel campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze cercano di sondare le facoltà nascoste della nostra mente, per capire le reali potenzialità del nostro cervello e come migliorare le prestazioni intellettuali, in termini di maggiore efficienza mentale, capacità di ragionamento, memoria e creatività.
Uno dei più grandi enigmi della nostra mente è capire come e perché esistono persone in grado di eseguire performance straordinarie, che infrangono i limiti delle normali e conosciute capacità di ogni essere umano. Si tratta del mistero della genialità.
Il cervello dei grandi musicisti affascina i ricercatori, ma non solo: un cospicuo interesse viene rivolto anche a quelle persone che, in qualche modo, pur non essendo musicisti di professione, manifestano capacità di ascolto, memorizzazione e ricordo musicale fuori dal comune.
Il Dott. Vincenzo Galatro, da anni svolge studi e ricerche sul cervello di Mozart, l’emblema del genio musicale, per capire e spiegare i meccanismi, le operazioni e i processi mentali sottesi all’elaborazione e al ricordo di opere e composizioni musicali.
E’ noto, infatti, che Mozart imparava la musica anche solo attraverso l’ascolto e riusciva a conservare nella propria memoria quanto stava componendo, sia nella totalità che nei dettagli.
Si racconta che nel 1770, quando Wolfgang Amadeus Mozart venne in Italia, accadde qualcosa di unico, incredibile e straordinario.
Infatti, dopo aver assistito alla messa nella Cappella Sistina e ascoltato il celebre miserere di Allegri – talmente prezioso che ai musicisti era stato vietato, pena la scomunica, di far circolare lo spartito – il giovane Mozart riscrive integralmente il Miserere a memoria. Un episodio quasi leggendario, che interessa ed affascina scienziati e ricercatori di tutto il mondo.
A partire da questo episodio della vita di Wofgang Amadeus Mozart, il Dr Vincenzo Galatro ha condotto studi e ricerche pionieristiche nel campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze, ponendosi alcune domande fondamentali:
Quali sono i processi mentali e qual è la forma mentis di un genio della musica, capace di performance intellettuali eccezionali e fuori dal comune?
Esiste un metodo o una particolare strategia di pensiero che permette di raggiungere questi risultati, di aumentare la capacità di apprendimento e di memorizzazione delle conoscenze musicali? Quali tipi di processi mentali creano memorie e ricordi così forti da resistere più di altri alla prova del tempo? In altre parole, come fa il cervello a costruire una super memoria?
La risposta è nella nuova e rivoluzionaria teoria sull’intelligenza e nel metodo di apprendimento ideato dal Dott. Galatro, divulgato nel suo innovativo ed originale libro “Il segreto di Mozart”.
La curva di ritenzione (detta anche “curva dell’oblio”) è lo strumento utilizzato per osservare l’evoluzione del ricordo. Gli studi empirici hanno dimostrato l’elevata incidenza dell’oblio fin dagli istanti immediatamente successivi all’evento. Il ricordo decade rapidamente per l’interferenza delle altre attività, per mancanza di interesse nei confronti del messaggio o per naturale difficoltà psicologica a memorizzare immediatamente ogni informazione esterna.
Lo studio italiano (Galatro et al.) ha invece evidenziato l’esistenza di particolari ricordi – come ad esempio quelli musicali – che non sono soggetti agli effetti descritti dalla curva di ritenzione o di Ebbingaus.
Si tratterebbe, secondo la ricerca, di ricordi “fuori dal tempo”, extra ordinem, non vincolati nè soggetti alle leggi fisiologiche dell’oblio.
Il dott. Vincenzo Galatro, studiando il cervello di Mozart e utilizzando – per la prima volta al mondo – il “Modello Mozart” come paradigma fondante della memoria musicale (Mozart Musical Memory Model), ha indagato i meccanismi della memoria e l’origine delle “super memorie” (super-hyper-memory), non soggette, se non in minima parte, al fisiologico decadimento.
Il modello algoritmico-cognitivo (Mozart Brain Model) creato dal Dott. Galatro viene attualmente utilizzato per conoscere i meccanismi della memoria e per imparare a potenziarla, con l’implementazione di sistemi didattici innovativi e avanzati metodi di apprendimento, impiegati nello studio, nel lavoro e nella vita.
L’Intelligenza Engrammatica ha l’obiettivo di educare il pensiero per cercare – o costruire – la memoria migliore.